(ANSA) - NAPOLI, 28 GIU - Aumenta l'età media delle persone e, di conseguenza, aumentano le malattie croniche. C'é stato un vero e proprio boom negli ultimi decenni, spiegano i dirigenti del sindacato medico Sumai riuniti oggi nel convegno 'Chronic Care Model - La Regione Campania garante della salute dei suoi cittadini'.
"Gli abitanti della Campania - dice il segretario provinciale del Sumai, Gabriele Peperoni - sono i più giovani in Italia tuttavia, pur vivendo di meno, sono tra coloro che vivono con maggiori disabilità, per lo più dovute all'aumento delle malattie croniche. Per questi motivi è necessario che le autorità regionali innanzitutto attuino un sistema di cure domiciliari efficaci e nel contempo provvedano ad una diminuzione dei ticket, che oggi, in un momento di grave crisi economica, rappresentano un vero e proprio disincentivo a curarsi, creando un circolo vizioso che induce alla cronicità anche le malattie più banali."
Nel convegno sono state messe a confronto le istituzioni regionali con i dirigenti delle aziende sanitarie campane e tutti gli attori coinvolti nella risposta alla domanda di salute del cittadino sul territorio. I temi principali la riorganizzazione della Medicina territoriale compresa l'erogazione delle cure domiciliare per le persone fragili, anziane e non.
In questi ultimi anni, spiegano dal Sumai, ampio risalto è stato dato alla riorganizzazione della medicina territoriale e gli ultimi accordi collettivi nazionali della Medicina Generale, della Specialistica Ambulatoriale e della Pediatria di Libera
Scelta hanno indicato di precisi percorsi affinché si garantiscano il potenziamento e la continuità assistenziale sul territorio, attraverso i nuovi modelli organizzativi come le Unità di Cure Primarie (UCCP o le AFT).
"In particolare le Cure domiciliari - continua Peperoni- sono state depotenziate in quanto ogni Azienda Sanitaria Locale ha recepito le norme a propria discrezione, vanificando di fatto quanto di qualificante, pur in presenza di notevoli criticità e contraddizioni, era previsto in questa direttiva. Ci sono difficoltà in un settore strategico come appunto le Cure domiciliari che, stante l'attuale condizione, non garantiscono la continuità delle cure e non permettono il permanere del paziente cronico al proprio domicilio in caso di recrudescenza della propria patologia."
"Il Piano di Rientro ha condizionato e condiziona tutt'ora le scelte delle Direzioni Strategiche delle Aziende Sanitarie - dice Stanislao Napolano, rappresentante dei dirigenti medici Sumai - che hanno agito esclusivamente in un'ottica di razionalizzazione delle risorse perseguita però solo con l'adozione di tagli lineari. Come garantire, quindi, la salute ai cittadini della Campania?".(ANSA).